Inauguro oggi una nuova serie di post dedicati ai recap stagionali delle mie letture. Un po’ per mancanza di tempo e a volte anche di contenuti (non ho più il tempo di leggere tantissimi libri al mese, ahimè!) ho deciso di creare una nuova modalità per racchiudere in un unico post i libri che leggo in un determinato periodo. Dato che il classico wrap up mensile mi sembrava esagerato, visti i volumi di libri che leggo solitamente (e anche un po’ impegnativo per i miei tempi) ho deciso di ripiegare su questa modalità alternativa: un wrap up stagionale!
E qui veniamo a noi: oggi vi riporto le mie letture di questi primi tre mesi del 2021, da gennaio a marzo. Spero possiate trovare qualche ispirazione per le vostre prossime letture e di farvi scoprire qualche bel libro. Spoiler: non sono state tutte letture piacevoli! Se volete vedere le valutazioni che ho dato a ogni lettura vi rimando al mio profilo su Goodreads, che aggiorno al termine di ogni libro.
Tra i libri migliori che ho letto in questo 2021 voglio citarne in particolare due. Il primo è sicuramente Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo, un libro che ha fatto molto parlare di sé ed è stato accolto (a ragione, a mio avviso) come la rivelazione del 2020. Affrontando temi come relazioni tossiche, femminismo intersezionale, libertà di genere, multiculturalismo e accessibilità della cultura (solo per citarne alcune), la Evaristo realizza un libro-affresco che rispecchia la complessità e gli intrecci della nostra società, senza trascurare l’aspetto stilistico e l’intreccio narrativo. Seguendo le vicende di 12 protagoniste che ruotano attorno a un perno comune, Amma, la scrittrice costruisce la vicenda attorno alle diversità e ai contrasti, in un gioco di specchi, rimandi, collegamenti e doppi. Sono personaggi diversissimi tra loro, sono donne di diverse estrazioni sociali, diversa etnia, provenienza e con destinazioni, desideri, pulsioni diversi, eppure collegate da un filo rosso che ci accompagna per tutta la narrazione.
L’altro libro che mi ha colpito è stato L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, uno dei candidati al Premio Strega 2021. Sono letteralmente rimasta folgorata dalla scrittura della Caminito, che ha deciso di adottare uno stile ricco, potente, sanguigno nel raccontare le vicende di Gaia, la protagonista, e della sua ricerca di uno spazio nella società. Gaia e la sua famiglia arrivano sul lago di Bracciano, in seguito a quella che ha tutti i connotati di una fuga da Roma, una fuga da quartieri inospitali, case fatiscenti, ricordi ingombranti. Gaia cresce all’ombra di una madre forte e presente, che da sola gestisce, organizza e mantiene una famiglia formata da quattro figli e un marito rimasto invalido sul lavoro. La tensione che l’autrice costruisce attorno a queste due donne rimane presente per tutto il libro; il filo che lega Gaia a sua madre si allenta o si tira a seconda dei periodi della sua vita, ma non si spezza mai, anche quando lei è convinta di averlo ormai reciso. La famiglia di Gaia vive in una situazione economica difficile, e questo aspetto segna la sua quotidianità e il suo approccio agli altri, che siano figure adulte o coetanei, questa sua “mancanza” percepita rispetto a chi la circonda getta in lei un seme di rabbia, un desiderio incolmabile di volere, avere, ottenere, possedere.
Un romanzo che mi ha lasciato con l’amaro in bocca è stato invece Esercizi di fiducia di Susan Choi, la cui pubblicazione è stata seguita da grande attenzione e una pioggia di commenti e recensioni positive. Ci troviamo in una scuola d’arte negli anni ’80 e seguiamo le vicende, su diversi piani temporali, degli alunni dell’istituto. La vicenda ruota attorno al rapporto tra i due quindicenni David e Sarah e la narrazione si costruisce sul gioco delle verità parziali e sul ribaltamento del punto di osservazione. Io purtroppo non ho trovato questo elemento sufficiente per trovare appassionante e interessante la lettura del libro. Le vicende di David e Sarah, il loro rapporto, i legami con i genitori e gli insegnanti, e la rielaborazione dei fatti che avviene nella seconda parte del romanzo non mi hanno colpito, l’ho trovata anzi una lettura piuttosto lunga e priva di un punto fermo. Alla fine della terza parte mi sono ritrovata a domandarmi più di una volta “sì, e quindi?“
Purtroppo la stessa sensazione l’ho provata leggendo Io e Mabel di Helen Macdonald, un memoir che intreccia la vita dell’autrice con l’arte della falconeria, come richiama il titolo dell’opera. In particolare l’autrice si sofferma sul periodo che ha seguito la morte improvvisa del padre e su come il riavvicinarsi all’educazione dei rapaci le abbia permesso di riappropriarsi dei suoi ricordi e del suo passato. Purtroppo, se da un lato ho trovato molto interessante la parte più digressiva riguardante l’attività della falconeria, non sono riuscita a interessarmi alla parte più autobiografica, mi è sembrato anzi che queste due “anime” del libro viaggiassero su due binari separati.
Per quanto riguarda le graphic novel invece sono stata più fortunata. In questi mesi ne ho lette alcune che mi hanno davvero colpito, prima fra tutte Le figlie di Ys di M. T. Anderson e J. Rioux, una graphic novel di una casa editrice nata da pochissimo, Rebelle Edizioni (se non conoscete l’iniziativa Rebelle Box vi lascio qui il link per andare a sbirciare di cosa si tratta). Questa graphic novel si ispira a una leggenda bretone per raccontare la storia della città di Ys, protetta dalle onde di un mare agitato e minaccioso dalla regina reggente. Alla sua morte il re rimane a regnare sulla città insieme alle due figlie: Rozenn, la maggiore, che si allontana dalla corte per isolarsi nella natura, e Dahut, la minore, che esercita l’arte magica come la defunta madre e ama circondarsi di feste e immergersi nella vita reale. L’elemento magico, il rapporto con il mare e ciò che esso rappresenta, insieme alle bellissime tavole mi ha fatto apprezzare molto questo lavoro, il primo che leggo degli autori. Se riesco mi piacerebbe parlarvene in un post dedicato!
Altre due graphic novel che mi sono piaciute sono Nonostante tutto di Jordi Lafebre e Il mare verticale di Brian Freschi, entrambi editi da Bao Publishing. Era da un po’ che non leggevo graphic novel e in queste due ho ritrovato storie delicate e profonde, correlate da tavole curate, colorate e realizzate con cura, esattamente ciò che mi aspetto quando sfoglio un volume di questa casa editrice e ho voglia di un po’ di leggerezza. In particolare Nonostante tutto mi ha intrattenuto in una serata un po’ “no”, e racconta una storia d’amore un po’ particolare, sia nel rapporto tra i due personaggi, Ana e Zeno, che non rispecchiano sicuramente la classica “coppia”, che nella struttura del racconto. Infatti l’autore ha deciso di raccontarci la storia dei due protagonisti a partire dall’ultimo capitolo, andando all’indietro. L’ho trovata una scelta molto particolare e originale e riesce perfettamente nella resa di raccontare un amore molto profondo che dura attraverso i decenni.
Tra quelle, invece, che mi hanno convinto meno, cito Clorofilla di Giulio Mosca. Non conosco e non seguo direttamente l’autore sui social, quindi sono piuttosto digiuna delle tematiche che tratta e dei personaggi che racconta; ho recuperato questo lavoro a scatola chiusa e non mi ha comunicato molto. Il volume ripercorre la storia di una coppia in flashback, dal momento in cui l’auto sulla quale stanno viaggiando sbanda fuori strada. La storia d’amore tra Alfonso e Martina, basata su speranze e insoddisfazioni, viene raccontata come la crescita di una pianta, che nasce da un piccolo seme e diventa sempre più robusta e solida, fino a seccarsi per incuria e mancanza di attenzioni. Leggendo questo volume non sono riuscita a “entrare” nella vicenda, non c’è un elemento fuori posto in realtà, credo che narrativamente sia stata costruita molto bene, ma non mi ha trasmesso nulla.
Per ragioni di tempo e di spazio ho deciso di non soffermarmi su ogni libro/graphic novel letta, trovate però commenti e votazioni sulla mia pagina Instagram e sul mio profilo Goodreads!
Spero di avervi incuriosito con questa rassegna delle mie letture di questa prima parte del 2021. Se ne avete voglia vi invito a scrivervi nei commenti quali sono state le letture più interessanti che avete affrontato nel 2021 fino ad ora. Buona lettura!