Il mio 2020 in libri – appunti di lettura di questo strano anno

Dopo una lunghissima assenza torno a pubblicare finalmente un post su questo blog, fino ad ora lasciato a se stesso; e anziché partire all’inizio dell’ anno a me piace andare controcorrente e cominciare già adesso, sul finire. Nel corso del 2020 non mi è stato possibile seguire il progetto del blog come avrei voluto e come spero di riuscire a fare a partire dal 2021, anno in cui vorrei dedicarmi con più costanza a questo piccolo angolo di web. Non siamo in molti, me ne rendo conto, e forse l’assenza di costanza ha portato qualcuno dei miei vecchi lettori abituali ad abbandonare la barca, ma in ogni caso spero di farvi compagnia, in futuro, con qualche nuovo contenuto e nuovi spunti di lettura.

Ripropongo questo post perché ricordo che nel lontano (?) 2018 mi aveva divertito molto scriverlo. Ahimè a causa di forti impedimenti (vedere alle voci: lavoro, tesi) non mi è stato possibile riproporvi questo breve resoconto delle mie letture annuali al termine del 2019, motivo per cui ho deciso di riprendere questa abitudine da quest’anno. Il 2020 è stato un anno strano, imprevedibile e a tratti difficile, e per la prima volta da sempre questa sensazione è condivisa a livello mondiale. Ho deciso di concentrarmi qui sul mio anno letterario, per dare spazio ad alcune riflessioni e approfondire alcuni dei libri che mi hanno tenuto compagnie nelle lunghe (lunghissime) settimane casalinghe che hanno contraddistinto il 2020.

Osservando la mia pagina di Gooodreads (sempre aggiornata con le mie letture, se volete seguirmi mi trovate come apropositodicamilla, qui il link alla pagina) ho notato che quest’anno ho letto pochissimo rispetto agli anni precedenti, ho portato a termine solamente 26 libri (l’obiettivo era di 60 libri, come gli anni precedenti… ci ho provato LOL), di cui 11 tra graphic novel e fumetti e ne ho abbandonati/lasciati in sospeso ben 12! Tralasciando il numero di libri letti, sul quale non mi soffermo mai molto (qualita > quantità), questo ultimo numero è stato quello che mi ha più sorpreso: fino a quest’anno mi sono sempre imposta di terminare i libri che avevo iniziato, anche quelli che non mi stavano piacendo. Nel 2020 ho deciso di “uscire” da questa regola autoimposta e questo è stato il risultato. A dir la verità non so ancora se in futuro continuerò su questa strada: lasciare i libri a metà non mi piace, ho sempre l’idea che “se magari leggo un altro po’ poi mi colpisce, magari basta solo una pagina in più”. Lo so, è sciocco, ma è un pensiero irrazionale di cui non riesco a liberarmi.

Come per il post dedicato al 2018 (che se siete curiosi trovate qui) di seguito vi lascio le categorie di libri di cui vi parlerò oggi! Come nel caso del precedente post, vi segnalo che ho preso l’idea di questo post da uno dei blog che seguo di più, Nessun cancello, nessuna serratura, di Carmen, che aveva proposto questo articolo alla fine del 2017. 

Miglior libro: Nomadland di Jessica Bruder. Sono stata molto indecisa su quale libro scegliere come miglior libro del 2020, e alla fine ho deciso di orientare la mia scelta su Nomadland principalmente per due ragioni. La prima, strettamente personale, che riguarda l’impressione che mi ha fatto questo racconto, e quanto la scrittrice sia riuscita a coinvolgermi in un tema sul quale fino a questo momento non mi ero documentata e non mi ero mai davvero interessata. Nomadland racconta di un’inchiesta durata circa tre anni, duranti i quali la scrittrice ha vissuto con alcuni “nuovi nomadi” d’America, ha seguito i loro spostamenti, li ha conosciuti e ha vissuto con loro. L’autenticità e il coinvolgimento con il quale è riuscita a raccontare questa inchiesta mi hanno lasciato davvero sbalordita. La seconda ragione riguarda la necessità che credo sia diventata ormai imprescindibile di rendersi conto, in quanto collettività, delle conseguenze che hanno i nostri comportamenti, sia vicino che lontano da noi, nel tempo e nello spazio. Questo libro è stato una doccia fredda, uno schiaffo in piena faccia, una fotografia di un mondo parallelo tanto lontano e allo stesso tempo troppo vicino a noi, a me personalmente, ecco perché mi sono sentita di sceglierlo come libro migliore di questo folle 2020, tra tutti credo sia quello che mi ha lasciato di più.

Miglior autore: Azar Nafisi. Di nessun autore che ho “conosciuto” nel 2020 ho letto più di un libro, ma sicuramente è Azar Nafisi ad aver lasciato il segno e avermi incuriosito. Ho già deciso che leggerò prossimamente (spero già nel corso del 2021) il suo Le cose che non ho detto, dove spero di ritrovare le stesse note nostalgiche e allo stesso tempo vibranti che ho trovato in Leggere Lolita a Teheran. La Nafisi mi ha letteralmente trascinato pagina dopo pagina nella sua vita, ha a mio avviso una capacità narrativa davvero magnetica.

Peggior Libro: Tra i libri che ho abbandonato e di cui non ho ultimato la lettura devo citare Serotonina di Michel Houellebecq, con il quale ho avuto grossi problemi, tanto da mollare a metà il libro. Ho amato lo stile, ma non sono riuscita a interessarmi alla trama e allo svolgimento della vicenda raccontata nel libro. Tra quelli che ho portato a termine cito invece una graphic novel, ovvero Inni alle Stelle di Giopota: non mi ha convinto il soggetto, la trama, i temi trattati. Ho sofferto un po’ di confusione nello sviluppo della vicenda, non mi è stato chiaro dove volesse arrivare l’autore in alcuni passaggi, e in generale l’ho trovato un po’ noioso. E’ stato un peccato, in quanto avevo amato tantissimo il precedente lavoro di Giopota, Un anno senza te.

Un’uscita del 2020 che ti ha sorpreso: Mai stati così felici di Claire Lombardo. Ho acquistato questo libro sulla scia delle recensioni positive che hanno accompagnato l’uscita in libreria del romanzo, ed ero un po’ spaventata dall’idea di ritrovarmi a leggere un romanzo tutto sommato carino ma che non motivasse l’entusiasmo. Invece si è rivelato essere uno dei romanzi migliori che ho letto nel corso del 2020, principalmente per due ragioni che ho individuato essere i personaggi e la descrizione dei rapporti tra quest’ultimi. Un romanzo famigliare di oltre 700 pagine letto nel giro di pochi giorni, scorrevole e coinvolgente.

Un’uscita del 2020 che ti ha deluso: Bunny di Mona Awad. Sarò stupida, ma io ragazzi non l’ho proprio capito questo libro. E’ partito bene, e sono arrivata fino alla fine, quindi tutto sommato si è lasciato leggere ma una volta finita la lettura ho chiuso il libro e ho pensato: e quindi? E quindi non lo so, sono rimasta in uno stato di confusione per giorni dopo aver letto questo libro, non credo di esserne riuscita a cogliere il senso fino in fondo, per quanto mi sia piaciuto lo stile dell’autrice, non ci sono entrata per nulla in sintonia.

Un genere che hai rivalutato nel 2020: Quest’anno sono stata molto conservativa, devo ammetterlo. Non ho sperimentato nuovi generi narrativi e sono rimasta al sicuro dove più amo rintanarmi: nei romanzi. Facendo un bilancio dalla mia pagina di Goodreads, ho notato che ho letto quasi esclusivamente romanzi a esclusione di un libro di non fiction e alcune graphic novel. Inoltre mi sono accorta di aver letto quasi esclusivamente romanzi contemporanei di scrittori anglofoni.

Miglior graphic novel (categoria bonus aggiunta da me): Le ragazze del Pillar di Stefano Turconi e Teresa Radice. Devo dire che non è stato affatto difficile scegliere la graphic novel che ho preferito quest’anno, era praticamente impossibile non citare l’ultimo lavoro che ho letto della coppia Radice e Turconi. Ammetto che complice un po’ di letture non tanto avvincenti mi sono allontanata dalle graphic novel nel corso di questo ultimo anno, prediligendo i libri, quindi non avevo una lista molto corposa tra le quali scegliere. Ma se devo essere sincera Le ragazze del Pillar sarebbe stato in cima a qualsiasi lista, in parte complice l’attaccamento che nutro verso Il Porto Proibito, mia primissima graphic novel. E’ stato quasi magico ritrovarvi alcuni dei personaggi che abbiamo conosciuto ne Il Porto Proibito e tornare a immergersi in quelle atmosfere.

Spero di avervi dato qualche nuovo spunto di lettura con i libri di cui vi ho parlato in questo post. Se avete voglia, scrivetemi nei commenti se avete letto un libro che vi ha particolarmente colpito o che vi ha invece deluso.

Colgo l’occasione per salutarvi e per augurarvi un buon fine 2020, nella speranza di un 2021 più leggero e ricco di rivincite su un anno che sicuramente non è stato facile per nessuno di noi! Buon anno!